Recensione dello spettacolo “Un cuore a pedali”
a cura di Omar Manini
Spente le luci in sala, si accendono sul palco. In un clima soffuso, tra fasci di luce e sulle note della gaberiana “Com’è bella la città”, entra in scena, pedalando, un personaggio sui generis: bici agghindata con fiori, cartelli, mappamondo, sacchi e molto altro, mentre lui abbigliato in maniera improbabile da apicoltore con una quantità imprecisata di oggetti casuali infilati su un cinturone. Fermatosi, finge stupore per i presenti, scende in platea e inizia a salutarci.