Dopo tanti anni di esperienza e di pratica attoriale e di formazione personale e per gli altri, capisco l’importanza di un passaggio di “pratiche” e “pensieri” da agire. Capisco le direzioni e i modi per guidare chi volesse affacciarsi su un “legno” prezioso e carico di responsabilità. Sento l’urgenza e la responsabilità di passare una consapevolezza scenica acquisita con la pratica, ma anche e soprattutto un’etica del lavoro legata alla necessità dell’agire quotidiano nel tessuto urbano, della città, per educare una comunità.
Sulla scorta di progetti di teatro collaudati e orientati in questi anni a ricreare una relazione sentimentale, privilegiata e necessaria con il pubblico e il nuovo pubblico, il pubblico che bisogna ri-conquistare, vorrei sviluppare un lavoro che, oltre alla pratica attoriale, si concentri anche, al fine di rendere questa pratica ancora più consapevole, sull’azione legata all’ambiente circostante: il pubblico, il quartiere, la città, l’educazione, il contatto, la relazione. Per educare nuovo pubblico per il teatro e per la vita di tutti i giorni. Tutto questo sviluppato attraverso il training attoriale e le pratiche della scena e azioni concrete per far “partecipare” l’ambiente circostante, al luogo di laboratorio e all’attività del gruppo: prove e laboratorio aperte al pubblico, contatto porta a porta per far conoscere il luogo-sala, i suoi abitanti e le loro occupazioni. Lavorare per costruire un luogo che possa essere aperto e fruibile da tutti in maniera costruttiva e divertente. Vorrei arrivare a costruire con il “gruppo di lavoro” un nuovo modo di stare insieme della città.