ARTISTI BARBONI PER UN GIORNO
Giunge alla settima edizione il progetto artistico targato Nasca Teatri di Terra.
Attori, danzatori, musicisti, scrittori, pittori, scultori, performer
si esibiranno nel centro storico di Lecce con la modalità del Barbonaggio Teatrale.
Tema dell’assemblea pubbllica di quest’anno è “L’arte come bene quotidiano… Artista e lavoratore”
Torna a Lecce Barboni per un giorno, progetto artistico dell’associazione Nasca Teatri di Terra, diretto da Ippolito Chiarello, curato con Marcella Buttazzo, Mariliana Bergamo e Francesca D’Ippolito, che domenica 15 ottobre a partire dalle 19.00 (ingresso libero) attraverserà le piazze e le strade del centro storico della città.
L’appuntamento è organizzato con il patrocinio del Comune di Lecce, Teatro Pubblico Pugliese, Associazione Nazionale dei Critici di Teatro in partenariato con C.re.s.co. Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea, Distretto Produttivo Puglia Creativa e in collaborazione con Cool Club e E-city group. Un Grazie a Martinucci, Chiesa Greca e Macchia Catering Sartoriale
Riportare l’arte tra la gente e creare nuove platee, questo alla base del progetto che giunge quest’anno alla sua settima edizione. Come ogni anno si rinnova l’appuntamento “barbone” per eccellenza, l’attore e regista salentino lancia l’invito a tutti gli artisti: attori, danzatori, musicisti, scrittori, pittori, scultori, performer, invitati a condividere un atto simbolico di testimonianza e riflessione, esibendosi con la stessa modalità, quella del barbonaggio teatrale.
Negli anni la partecipazione a questo evento è diventata trasversale abbracciando tutte le arti, non solo il teatro e non solo professionisti, ma anche allievi, dilettanti e pubblico. Un unico rito che accomuna tutti nell’atto artistico, per ribadire la necessità della ricerca della bellezza nella sua poliedricità e nelle sue molteplici espressioni. “Porta i tuoi spettacoli o crea la tua opera, scegli delle scene che durino alcuni minuti, stabilisci un prezzo e fai un listino. Noi ti diamo un palchetto e un luogo dove barboneggiare nel centro storico di Lecce. Ti offriamo anche un alloggio e una cena barbona e tanti colleghi da incontrare e con cui confrontarsi” recita l’invito diffuso da Nasca Teatri di Terra.
Una giornata ricca di appuntamenti che prenderanno il via alle 19 presso l’Open Space di Piazza Sant’Oronzo con un’assembla pubblica che vedrà la partecipazione di artisti, operatori e pubblico per discutere sul tema “L’arte come bene quotidiano… Artista e lavoratore”, tra gli ospiti Alessandro Toppi – critico teatrale e direttore della rivista online ilpickwick.it. All’assemblea seguirà la cena-incontro con gli artisti. Alle 21.30 appuntamento in Piazza Sant’Oronzo, e nelle vie e piazze limitrofe, dove avrà luogo il barbonaggio teatrale con le esibizioni degli artisti coinvolti. Gli spettacoli proseguiranno fino a mezzanotte e si concluderanno con un raduno finale in piazza.
Si può partecipare all’iniziativa in diversi modi: come artista-barbone (attori, danzatori, musicisti, scrittori, pittori, scultori, artisti visivi, ecc), ospitando un artista-barbone o collaborando volontariamente come aiutante-barbone nell’organizzazione. Gli interessati possono scrivere a
nasca@ippolitochiarello.it o telefonare allo 327.7357690-3474741759.
Il barbonaggio teatrale collettivo è una modalità di proposta artistica indipendente “dal basso”, nato dall’esperienza dell’attore Ippolito Chiarello attraverso un’azione semplice già compiuta in passato, non del tutto originale ma ancora necessaria: offrire al pubblico della strada brani di uno spettacolo, venduti “al dettaglio”, su un palchetto di legno. «Un progetto artistico e di vita, un atto d’amore verso il pubblico, un atto politico» che l’attore salentino porta avanti insieme a Francesca D’Ippolito, organizzatrice teatrale e compagna di viaggio che ha seguito l’evolversi di questo movimento.
Nato dal disagio e da un moto di rifiuto per un sistema teatrale chiuso in se stesso, spesso autoreferenziale e legato a logiche di mercato, il Barbonaggio Teatrale è un modo per ripensare il teatro nei suoi processi di scrittura, produzione e distribuzione. Un’esperienza che si è ramificata e arricchita nel tempo, moltiplicandosi con articolazioni inaspettate, una maniera per uscire dai luoghi deputati della cultura e ritornare alle origini di un’arte pubblica e politica, con un diretto contatto col pubblico, ripartendo dalla strada, dalla piazza, dall’idea di agorà. Una modalità oggi riconosciuta anche dalla critica
(segnalazione al premio Rete Critica e al Premio UBU nel 2014) e che, dopo 250 città in Italia, tappe a Barcellona, Madrid, Parigi, Londra e Berlino, passando dal palco dei Negramaro, è approdata in Canada nell’autunno 2016.